EDOARDO DE ANGELIS E NICOLA COSSAR INCONTRANO UNGARETTI

Recensione di Il dolore del mondo” – Le canzoni di Edoardo De Angelis incontrano la poesia di Giuseppe Ungaretti, ad Udine il 3 agosto 2023

In questa estate ferita dal maltempo, l’associazone A.C.CulturArtiregala, con il contributo del Comune di Udine, diverse serate di grande spessore, all’interno della rassegna “Canzoni e poesie contro le guerre”.

Il 3 agosto, nella Corte di Palazzo Morpurgo, è stata presentata la serata Il dolore del mondo” – Le canzoni di Edoardo De Angelis incontrano la poesia di Giuseppe Ungaretti, un incontro a due voci, con una inaspettata ‘partecipazione speciale’ , dedicata al poeta che proprio ad Udine nel 1916, vide pubblicare la sua prima raccolta di poesie.

La struttura della serata è semplice ed efficace.

Nicola Cossar, apprezzato giornalista, fa se’ stesso, senza atteggiarsi ad attore e rifuggendo frasi ad effetto e sottolineature da prima serata televisiva: descrive, con un voluto distacco professionale, alcuni momenti della vita del poeta.

Mai sopra le righe,  passa il testimone  ora a delle registrazioni della voce del poeta,  ora a De Angelis, che sa muoversi con lo stesso garbo e misura.

Entrambi scelgono di stare sempre un passo indietro, a lasciare il palcoscenico alla poesia ungarettiana, a cedere addirittura i momenti forti, persino la chiusura, alla  presenza/assenza del Maestro.

Un gesto che è già Poesia. Quella vera, profonda, che pervade tutta la serata, per la quale il cantautore romano  ha selezionato alcuni brani del suo repertorio, che descrivono situazioni che nulla apparentemente hanno a che fare con Ungaretti, ma che in realtà trasudano il profumo della sua poesia in ogni frase, addirittura in certi passaggi, intensi e rabbiosi, della chitarra magistralmente  suonata da  De Angelis.

I due interpreti dimostrano una profonda affinità elettiva con il Poeta: lo spiegano, senza reticenze; lo attualizzano, senza trasformarlo; lo raccontano, con la forza della verità.

Ed anche questa, ancora una volta, è una forma di Poesia, un grido autentico e determinato che si scontra con il rumore inutile che  caratterizza il nostro tempo.

La serata si apre con il palcoscenico illuminato e vuoto.

Prende la parola il vero protagonista: Ungaretti, che in una registrazione parla di ‘Il  porto sepolto’. Alla fine delle sue parole entrano in scena Cossar e De Angelis, e si comincia ad evocare la caparbietà di Ettore Serra, a sua volta poeta, che curerà sia la prima  che la seconda edizione della raccolta, quasi contro la volontà dell’autore, recalcitrante a mostrare i versi.

Cossar legge ‘Il porto sepolto’ e poi ‘Commiato’, dedicato a Serra, alla cui determinazione tanto dobbiamo.

De Angelis si inserisce con ‘La Stella di Davide’, un brano che racconta un guerriero contraddittorio, figlio di un tempo incerto e di una società dalle basi fragili.

Il racconto musicale è coinvolgente. Negli anni lo strumento  vocale di De Angelis, sempre molto suggestivo, è riuscito a rafforzare i colori ambrati del centro, si è fatto ancora più articolato nelle sfumature, ha mantenuto una solidità  nelle note basse, piene e rotonde, mentre riesce a lavorare sulla parte alta ottenendo effetti di malinconica drammaticità, che coinvolgono il pubblico che applaude con convinzione l’esecuzione di ogni brano.

Cossar riprende il racconto. Narra come Ungaretti sia passato da posizioni interventiste alla presa di  coscienza della condizione umana.

Con una simile premessa è di grande  impatto ascoltare proprio il Poeta che recita ‘Veglia (attaccato alla vita)’, in una versione che esalta, oltre al significato, anche il suono di ogni singola parola.

WATERLOO, è il racconto che  De Angelis fa della sconfitta di Napoleone, che viene immaginato mentre contempla una disfatta per lui inspiegabile.

Si mescola il rammarico del condottiero francese con la voglia di festeggiare la vittoria degli inglesi, in una raffinato racconto dell’incoerenza della guerra, anche attraverso fra la base musicale dai toni leggeri ed un racconto  drammatico.

Cossar parla dell’esperienza di trincea di Ungaretti, racconta l’eco della fucilazione dei soldati della brigata Catanzaro, ragazzi uccisi senza processo solo perché si erano ribellati quando gli era stato negato un momento di riposo prima di andare a morire al fronte.

Ritorna la voce di Ungaretti, che  recita ‘Fratelli’, in una versione intensa, graffiante, nella quale vengono sottolineate le allitterazioni per evocare i rumori di guerra.

Sono una Creatura  viene letta con partecipazione da Cossar , al quale sembra che Ungaretti risponda con ‘San Martino del Carso’  ( è il mio cuore il paese più straziato).

‘Brutta storia’ interpretato con grande bravura da De Angelis, è  un racconto teso, una drammatica dichiarazione d’accusa contro l’indifferenza, la scelta di non capire, di non voler vedere.

La voce  trova, in un centro che il tempo ha arricchito di sfumature, tonalità di grandissima presa, che graffiano il cuore di chi ascolta, che non può non sentirsi coinvolto, turbato, ferito.

Dopo questo momento  commovente, la narrazione si sposta di trenta anni, per continuare il discorso sul dolore, declinato, per il poeta, nella morte  del fratello, del figlio, nel bombardamento di Roma.

Cossar risulta particolarmente intenso quando legge Non gridate più’, ulteriore richiamo alla presa di coscienza e si fa commovente quanto propone una delle ultime poesie di Ungaretti : ‘Per i morti della Resistenza’, che regala un senso nobile al tanto dolore subito.

De Angelis prende in pugno la platea con Un’altra medicina’, brano di grande intensità, omaggio a tutti i rivoluzionari, coraggiosi  e coerenti, che vivono e scelgono  il sacrificio pur di salvare il mondo..

Malinconia e coraggio, sofferenza e voglia di bene, si alternano per pastellare il dolore di una umanità che può essere salvata solo con l’amore e con il coraggio del sacrificio.

Cossar prosegue con una  poesia di Cohen: ‘Anthem’ (Inno), cui De Angelis  risponde con il garbo e la misura interpretativi di una struggente interpretazione di Un dolore più gentile.

Lo spettacolo è chiuso da ‘Il dolore del mondo’, per la quale il cantautore riesce a trovare toni spietati ed epici, racconto di sentimenti e strazio; un accorato invito a non piegarsi alla logica della vendetta, a non far vincere mai la violenza, a non  far trionfare la miseria del qualunquismo.

Goduto di un amplissimo  e meritato applauso, i  due  bravi interpreti, che evocano i loro  amici Pietro Pergolese, Enzo Pezzali, Sergio Endrigo e Carlo Lizzani, escono, lasciando il palcoscenico ancora una volta ad Ungaretti, convitato di pietra parlante, che  ci saluta con una  suggestiva interpretazione di  ‘I Fiumi, le cui parole accompagnano  all’uscita un pubblico entusiasta e commosso.

Il dolore del mondo

Edoardo De Angelis: voce e chitarra

Nicola Cossar: narrazione

UDINE, Corte di Palazzo Morpurgo, 3 agosto 2023

evento inserito nella rassegna “Canzoni e poesie contro le guerre”, organizzata dall’Associazione Culturale CulturArti(A.C.CulturArti) con il contributo del Comune di Udine ed in collaborazione con il Festival “Frattempi/3: Il Tempo di Ri-Nascere”, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli.

Gianluca Macovez

De Angelis -Cossar

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